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Esame di stato in psicologia

Esame di stato in psicologia

L’Esame di Stato in psicologia è un esame pubblico con cui lo Stato valuta l’idoneità all’abilitazione professionale dei laureati aspiranti a esercitare professioni Ordinistiche, cioè che fanno riferimento a un ordine che detta e organizza le relative attività e condotte.

Per la professione dello Psicologo, l’obbligatorietà dell’Esame di Stato è stata istituita nel 1989, con la Legge n°56 del 18 febbraio 1989 che ha contestualmente ‘dato i natali’ all’Albo degli Psicologi.

Per poter sostenere l’Esame di Stato di psicologia, abilitante alla professione di Psicologo o Psicologo Junior, è necessario aver:

A) conseguito un titolo di Laurea

  • quinquennale (vecchio ordinamento) oppure Magistrale/Specialistica per iscriversi all’Esame di Stato Albo A
  •  laurea di Primo Livello (triennale) per iscriversi all’Esame di Stato Albo B

B) effettuato un tirocinio abilitante pratico-applicativo

  • della durata di un anno al termine della Laurea Specialistica/Magistrale per sostenere l’Esame di Stato abilitante alla Sezione A dell’Albo
  • della durata di un semestre svolto inter o post laurea di I° livello per poter sostenere l’Esame di Stato abilitante alla Sezione B dell’Albo.
1. In cosa consiste l’Esame di Stato?

L’esame di Stato per l’iscrizione all’Albo A degli Psicologi è articolato nelle seguenti prove (art. 52 DPR 328/01):

a) una prima prova scritta sui seguenti argomenti: aspetti teorici e applicativi avanzati della psicologia; progettazione di interventi complessi su casi individuali, in ambito sociale o di grandi organizzazioni, con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali;

b) una seconda prova scritta sui seguenti argomenti: progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell’assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica;

c) una prova scritta applicativa, concernente la discussione di un caso relativo ad un progetto di intervento su individui ovvero in strutture complesse;

d) una prova orale sugli argomenti delle prove scritte e su questioni teorico-pratiche relative all’attività svolta durante il tirocinio professionale, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.

L’esame di Stato per l’iscrizione all’Albo B degli Psicologi è articolato nelle seguenti prove (art. 52 DPR 328/01):

a) una prova scritta vertente sulla conoscenza di base delle discipline psicologiche e dei metodi di indagine e di intervento;

b) una seconda prova scritta vertente su discipline e metodi caratterizzanti il settore;

c) una prova pratica in tema di definizione e articolazione dello specifico intervento professionale all’interno di un progetto proposto dalla commissione;

d) una prova orale consistente nella discussione delle prove scritte e della prova pratica, e nella esposizione dell’attività svolta durante il praticantato, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.

2. I Crediti E.C.M.

Per la prima prova dell’Esame di Stato generalmente viene richiesto un tema sugli argomenti della psicologia generale, della psicologia dello sviluppo, della psicologia sociale o sulla metodologia, la ricerca e la professione. Non è da escludersi la possibilità che la commissioni opti per la stesura di un progetto, come previsto dal Ministero, per cui è opportuno allenarsi anche nella progettazione di interventi complessi su casi individuali, in ambito sociale o di grandi organizzazioni, con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali. Per l’esame ogni commissione prepara una terna di tracce da cui poi è estratta la prova. Solitamente si tratta di temi piuttosto ampi, ma non sono mancati casi di temi doppi  o incrociati.

Gli argomenti di Psicologia Generale  sono:

  • Apprendimento
  • Memoria e apprendimento
  • Motivazione e apprendimento
  • Attenzione
  • Comunicazione
  • Coscienza e sonno
  • Emozione
  • Emozione e cognizione
  • Emozioni e memoria
  • Intelligenza
  • Psicologia del linguaggio
  • Meccanismi di difesa
  • Memoria
  • Motivazione
  • Motivazioni ed emozioni
  • Pensiero e mente
  • Pensiero e linguaggio
  • Percezione
  • Personalità
  • Problem-solving
  • Ragionamento

Gli argomenti di Metodologia, ricerca e professione sono:

  • Modelli teorici in psicologia
  • Il processo di ricerca
  • Metodi descrittivi di ricerca
  • Metodo psicometrico
  • Quasi esperimenti
  • Veri esperimenti
  • Colloquio clinico

Gli argomenti di Psicologia dello Sviluppo sono:

  • Adolescenza
  • Vecchie e nuove famiglie
  • Identità
  • Sviluppo affettivo
  • Sviluppo cognitivo
  • Sviluppo del linguaggio e della comunicazione
  • Sviluppo emotivo
  • Sviluppo morale
  • Sviluppo sociale
  • Vecchiaia

Gli argomenti di Psicologia Sociale sono:

  • Aggressività
  • Conflitto
  • Conflitto e cooperazione
  • Aggressività e frustrazione
  • Frustrazione
  • Frustrazione e conflitto
  • Psicologia delle relazioni sociali
  • Gruppo dei pari

Per prepararsi correttamente alla prima prova dell’esame di stato di psicologia è necessaria flessibilità! Bisogna essere pronti a riorganizzare e riadattare le teorie studiate alle richieste della commissione. Non è necessario studiare tantissime teorie per ogni argomento! Bisogna utilizzare un approccio più strategico possibile, selezionando e studiando gli autori le cui teorie si adattano in maniera trasversale a più argomenti!

Nello svolgimento del tema è fondamentale:

  • dare una definizione chiara del costrutto
  • offrire una panoramica sui contributi dei principali autori
  • trattare in maniera approfondita una teoria
  • esplicitare gli strumenti e i metodi d’indagine
  • ricavare gli ambiti applicativi

 

In fase di studio si consiglia di imparare in maniera approfondita almeno due teorie con relative metodologie e risvolti applicativi nell’eventualità la traccia richiedesse un confronto tra due teorie.

3. La seconda prova

Per chi ha una laurea specialistica/magistrale l’esame di stato di psicologia prevede la seconda prova scritta  su progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione, dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio
psicologico, dell’assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica.
Per l’esame, ogni commissione prepara una terna di tracce da cui poi è estratta la prova.
Generalmente vengono fornite 4 tracce, stampate su un foglio distribuito a ciascun candidato: traccia clinico- adulti, età evolutiva, lavoro, sperimentale. Ciascuno può scegliere quella che preferisce, indipendentemente dal proprio indirizzo di laurea. Non sono rari i casi in cui capita che diano solo una traccia, che però può essere svolta da 4 punti di vista diversi. Cioè la stessa traccia, ciascuno la imposta secondo una delle 4 classiche aree di indirizzo.

Esempio: un progetto sui disturbi del comportamento alimentare. I laureati dell’indirizzo evolutivo lo impostano sui bambini, quelli dell’indirizzo clinico la svolgono sugli adulti, quelli dello sperimentale lo fanno impostando una ricerca sulle cause del disturbo o sull’efficacia dei diversi interventi, quelli del lavoro la svolgono sulla formazione degli operatori e sulla prevenzione.

In alcune circostanze può capitare una traccia libera: “inventa un progetto di prevenzione o di promozione della salute”. Altre volte la commissione può optare per una traccia semi-libera. Ad esempio può indicare solo la tipologia di intervento o la popolazione target.
Il lavoro del progettare viene definita da Zanzara (1993) come “un’attività di produzione di mondi possibili”. Prima di stendere in forma cartacea un’idea progettuale, è necessario seguire il percorso che porta alla realizzazione di un intervento.

Nel rispondere alle richieste occorre non perdere coerenza interna al progetto e attenersi alla realtà entro cui si interviene, proponendo obbiettivi realmente realizzabili, caratterizzati da tempi di realizzazione, risorse umane ed economiche plausibili.

4. La terza prova

 

Per chi ha una laurea specialistica/magistrale l’esame di stato prevede un terza prova scritta applicativa concernente la discussione di un caso relativo a un progetto di intervento su individui ovvero in strutture complesse.

Per l’esame, ogni commissione prepara una terna di tracce da cui poi è estratta la prova.
Generalmente vengono fornite 4 tracce, stampate su un foglio distribuito a ciascun candidato: traccia clinico-adulti, età evolutiva, lavoro, ricerca. Ciascuno può scegliere quella che preferisce, indipendentemente dal proprio indirizzo di laurea.

In alcune circostanze la commissione può optare per una traccia libera: “inventa un caso”.

In sede d’esame è importante leggere attentamente il caso proposto e ragionare su quanto viene richiesto, per questo è spesso di grande aiuto appuntare i dettagli importanti.
Una volta letto con meticolosità è importante organizzare la stesura secondo uno schema specifico:

  • apertura: quando richiesto dalla traccia, dichiarare il modello diagnostico utilizzato.
  • Ipotesi diagnostiche e diagnosi differenziale: è bene tenere a mente che ciò che la commissione chiede non è una diagnosi, ma un processo diagnostico. Importante non è fare una giusta diagnosi, anzi bisognerebbe evitare di essere netti e categorici. Il processo diagnostico non sta nell’indicare i criteri che soddisfano un dato disturbo, ma valutare dei criteri di esclusione. Per cui è consigliabile partire dai sintomi riportati dal paziente o dai genitori del paziente (in caso di minori).

Ricordiamoci di non dare nulla per scontato e che si deve formulare un’ipotesi diagnostica e quindi parlare in forma ipotetica!
È più importante dimostrare di aver messo in campo un ragionamento coerente che azzeccare la diagnosi, quindi esplicitate il percorso compiuto per trarre le vostre conclusioni!

Qualche consiglio…

Non tralasciate le esercitazioni pratiche, provate fin da subito a svolgere le domande delle precedenti sessioni. Questo vi aiuterà anche nell’organizzare al meglio lo studio: vi renderete subito conto di quanto sia controproducente passare mesi e mesi a imparare a memoria delle nozioni in modo separato l’una dall’altra.

Confrontatevi con i vostri colleghi e create dei gruppi di studio (o utilizzate i forum tematici), potrete testare la vostra preparazione e aiutarvi l’un l’altro (anche condividendo lo stress!).

Non esiste una ricetta perfetta per rendere felice la commissione, ma ci sono degli accorgimenti che non vanno tralasciati!

  • Chiarezza espositiva: bisogna cercare di essere più chiari possibile, bisogna sapere argomentare le proprie affermazioni, magari con esempi tratti dalla letteratura
  • Coerenza
  • Sinteticità: bastano due facciate per far capire che si conosce l’argomento, non serve scrivere più di ciò che la commissione sia disposta a leggere
  • Rispettare l’ordine dei quesiti
  • Rispondere a TUTTI i quesiti: meglio scrivere poco che lasciare in bianco un quesito